martedì 20 dicembre 2011

La vergine azzurra - Tracy Chevalier

Cinquecento. Isabelle ha i capelli rossi, considerati un marchio del diavolo, ed è figlia di una levatrice, professione ritenuta segno di stregoneria. gode di una pessima reputazione nel suo paese finché un giorno sposa Etienne, il giovane figlio della famiglia più ricca del villaggio.
Giorni nostri. Ella è una giovane americana che si è da poco trasferita in un paesino della Francia. Ha difficoltà ad integrarsi e trova che la gente del luogo le sia ostile. Per sfuggire alla noia si lancia nell'impresa di ricostruire il suo albero genealogico...
Le vite delle due donne scorrono parallele lungo gli assi del tempo.


Sebbene una parte della vicenda sia ambientata nel Cinquecento, non è propriamente un romanzo storico, il passato fa più che altro da sfondo alla narrazione.
E' un'opera molto incentrata sull'emarginazione del diverso, sulla superstizione e sulla sfida (tutta al femminile) ad infrangere i tabù.
L'azzurro ha un forte potere evocativo nel racconto, è un colore prezioso che compare di frequente nella vita delle protagoniste, probabilmente ad indicare un desiderio di calma e armonia.
Lo stile di scrittura dell'autrice è coinvolgente, peccato che alcuni misteri non vengano risolti lasciando l'interpretazione al lettore.

★★★
Una lettura piacevole.


BEAT, € 9.00, 303 p.
Prima edizione originale: 1997


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