lunedì 30 aprile 2012

Le Tredici - Susie Moloney

Haven Woods è un sobborgo tranquillo composto da ville lussuose, giardini curati, strade pulite. E' popolato da persone benestanti e gentili, mai un crimine a turbare la loro quiete.
Dopo anni di assenza, Paula torna nella calma cittadina con sua figlia Rowan per prendersi cura di sua madre Audra, malata e ricoverata in ospedale.
Ad accoglierle ci pensano le amiche di Audra, delle amabili signore che attendevano con ansia il loro arrivo, con un interesse quasi sospetto.
Paula scoprirà che la pacifica Haven Woods nasconde un grande e terribile segreto.


Il paragone è presto servito. Sembra di guardare una stagione di Desperate Housewives, con i pettegolezzi, le chiacchiere, le invidie di un gruppo di signore. Haven Woods è come Wisteria Lane, un mite quartiere di periferia dove la vita scorre lenta e tranquilla.
Le tredici allegre signore come le note casalinghe condividono un segreto e proprio come loro continuano a nasconderlo come polvere sotto il tappeto.
L'oasi di pace però inizia a perdere il suo equilibrio e l'arrivo di Paula, ma soprattutto di Rowan, potrebbe ristabilire l'armonia.
E' un romanzo prevalentemente al femminile con leggeri risvolti horror.
Sono stata subito attratta dal mistero che avvolge la storia, ma ho provato molto fastidio leggendolo.
Alcuni episodi un po' crudi e le signore sono diaboliche come le vecchiette di Rosemary's Baby, ma nel corso della narrazione accade poco o nulla.
Credo che il clou della vicenda sia stato volutamente lasciato per il finale, però non riesce ad incuriosire e a mantenere alta tensione.
Si è sempre lì a domandarsi: quando accadrà qualcosa?

★★☆☆☆
Quando il tredici porta davvero guai


Giunti Editore, 16.00€, 384 p.
Prima edizione originale: 2012


> Potrebbero piacerti anche Rosemary's Baby e La fabbrica delle mogli di Ira Levin e Carrie di Stephen King.

venerdì 13 aprile 2012

Eat, pray, love - Elizabeth Gilbert

Elizabeth ha una vita in apparenza perfetta. E' sposata, è una giornalista affermata e abita in una grande casa a New York. Eppure Liz non è felice, sente che manca qualcosa nella sua vita e una sera si ritrova in lacrime sul pavimento del suo bagno a pregare. Capisce che è giunto il momento di dare una svolta e con coraggio decide di mollare tutto: marito, casa e lavoro.
Parte per un viaggio di un anno intorno al mondo alla riscoperta dei piccoli e grandi piaceri dell'esistenza.
Tre le tappe: l'Italia e i suoi sapori, l'India e la spiritualità, l'Indonesia e l'amore.


Liz è una donna inquieta, sembra che la vita che le abbia dato tutto e niente. Col pretesto di ritrovare l'armonia si concede un anno di vacanza.
La prima parte ambientata nel Bel Paese è infarcita dei soliti cliché. La Gilbert ha la classica visione dell'Italia pasta-pizza-mandolino e per fortuna ci risparmia la mafia. Si impegna ad apprendere l'italiano, apprezza il buon cibo, la buona compagnia e il piacere dell'ozio.
Non ci fa mancare però lamentele sul malfunzionamento delle Poste e su qualche nostro compaesano maleducato. Peccato che in quattro mesi di permanenza non entri neanche una volta in un museo. Nel complesso comunque dà un'immagine positiva del nostro paese.
La seconda parte è dedicata all'India e alla meditazione. La narrazione rallenta parecchio rispetto alla prima ed è un po' noiosa.
La terza parte è ambientata in Indonesia ed è quella che ho apprezzato di più. Liz sta finalmente raggiungendo un suo equilibrio, dopo essersi data alla pazza gioia in Italia ed aver ripreso un profilo basso in India. Solo ora che riesce ad amare se stessa può amare anche gli altri.
Un libro abbastanza piacevole ma, come spesso accade, eccessivamente reclamizzato.
L'ho letto in inglese per mantenere in esercizio la lingua e la prosa è molto scorrevole.

★★☆☆
Una lettura da ombrellone

Penguin Books, 12.58€, 352 p.
Prima edizione originale: 2006

> Ti consiglio altri chick lit sul cambiare vita: Colazione da Darcy di Ali McNamara, Lost Girls di Pressner, Baggett e Corbett.